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I patti prematrimoniali alla luce della giurisprudenza, della dottrina e della normativa europea

Sommario: 1) Definizione dei patti prematrimoniali 2) La nullità per illiceità della causa nella giurisprudenza 3) L’applicazione della ricostruzione nelle diverse ipotesi contenutistiche 4) Le timide aperture della giurisprudenza 5) La nullità “relativa” dei patti prematrimoniali 6) Critiche della dottrina 7) Soluzione della dottrina e limiti di ammissibilità 8) Il quadro normativo eurounitario 9) La circolazione dei patti prematrimoniali

Oggetto della lezione sono i c.d. patti prematrimoniali. L’autore, dopo averne definito i contorni, analizza la posizione restrittiva della giurisprudenza, che ne configura la nullità per illiceità della causa, nelle diverse ipotesi sottoposte, negli anni, all’attenzione della Cassazione. Si tratteggiano, poi, i limiti delle timide aperture interpretative individuate in alcuni casi particolarissime e le critiche di parte della dottrina, che, in ragione del mutato assetto del matrimonio, preferirebbe un rafforzamento dell’autonomia privata e una valutazione di meritevolezza effettuata case by case. Il problema è infine ricostruito alla luce della disciplina europea e della compatibilità dei patti conclusi all’estero con il concetto di ordine pubblico internazionale.

L’AUTORE Giuseppe Lisella si è laureato in giurisprudenza con lode presso l’Università degli Studi di Camerino nel 2012, dopo essere stato all’Università di Potsdam nell’ambito del progetto Erasmus. Ha conseguito il diploma di specializzazione per le Professioni Legali presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” nel 2014, dopo aver svolto il tirocinio curricolare alla Procura Generale presso la Suprema Corte di Cassazione, in materia penale. Nel 2018, dopo un periodo come visiting research student al King’s College di Londra, ha conseguito il dottorato di ricerca in “Internazionalizzazione dei sistemi giuridici e diritti fondamentali”, col massimo della valutazione, presso l’Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli” (già Seconda Università degli Studi di Napoli) con la tesi “Procedimento sommario di cognizione, appello e «giusto processo»”. È stato poi titolare, sempre nel 2018, di un assegno di ricerca presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” nell’ambito del progetto, finanziato dalla Commissione europea, «CREA –Conflict Resolution with Equitative Algorithms». Ha conseguito l’abilitazione d’avvocato nel 2016. Idoneo al concorso in magistratura ordinaria indetto con D.M. 31/05/2017, è in attesa di nomina.

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