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Diritto a conoscere le proprie origini e diritto all’oblio della madre

Sommario: 1) Diritto a conoscere le proprie origini 2) diritto della madre all’anonimato 3) la disciplina: in particolare l’art. 28 l. adoz. 4) evoluzione normativa: le modifiche del 2001 e del 2003 5) posizione della Corte EDU 6) pronuncia di incostituzionalità del 2013 7) la mancata previsione di un meccanismo di interpello 8) questioni problematiche: applicabilità dell’art. 30 DPR n. 396 alle donne coniugate 9) Segue: azione di reclamo dello stato di figlio 10) Segue: fratelli e sorelle 11) Segue: il decesso della madre 12) Segue: il minore non adottato. L’Autore

La lezione ha ad oggetto il bilanciamento tra il diritto all’anonimato della madre, sancito dal DPR n. 396 del 2000, e il diritto del figlio a conoscere le proprie origini biologiche. Attraverso un raffronto tra questi due interessi, si analizza, alla luce delle ricostruzioni giurisprudenziali e dottrinali, la disciplina dell’art. 28 l. n. 184 del 1983, affrontando anche talune questioni problematiche, quali l’assenza di una disciplina d’interpello, l’accesso alle informazioni relative a fratelli e sorelle, quello successivo al decesso della madre e il rapporto con l’azione di reclamo dello stato di figlio.

L’AUTORE Giuseppe Lisella si è laureato in giurisprudenza con lode presso l’Università degli Studi di Camerino nel 2012, dopo essere stato all’Università di Potsdam nell’ambito del progetto Erasmus. Ha conseguito il diploma di specializzazione per le Professioni Legali presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” nel 2014, dopo aver svolto il tirocinio curricolare alla Procura Generale presso la Suprema Corte di Cassazione, in materia penale. Nel 2018, dopo un periodo come visiting research student al King’s College di Londra, ha conseguito il dottorato di ricerca in “Internazionalizzazione dei sistemi giuridici e diritti fondamentali”, col massimo della valutazione, presso l’Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli” (già Seconda Università degli Studi di Napoli) con la tesi “Procedimento sommario di cognizione, appello e «giusto processo»”. È stato poi titolare, sempre nel 2018, di un assegno di ricerca presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” nell’ambito del progetto, finanziato dalla Commissione europea, «CREA –Conflict Resolution with Equitative Algorithms». Ha conseguito l’abilitazione d’avvocato nel 2016. Idoneo al concorso in magistratura ordinaria indetto con D.M. 31/05/2017, è in attesa di nomina.

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